Zezzos Alessandro
Biografia: Di padre greco e madre veneziana, terminati gli studi classici s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia contemporaneamente a Favretto, Milesi e Nono. Dopo aver completato gli studi all'Accademia, nel 1868 inizia ad esporre nelle sale della Società Veneta Promotrice di Belle Arti con Figura di donna, Esercizio d'inclinazione e un Ritratto, nel 1869 Amori fanciulleschi, nel 1870 Avanti la passeggiata, nel 1871 Scena campestre, Il caffè Florian, Una tosa da maridar. Nello stesso anno Pompeo Molmenti nella rivista “L’Arte in Italia” riconosce in lui un nuovo talento assieme a Ciardi e Zandomeneghi. Nel 1873 Zezzos espone sempre alla Società Promotrice Vedova e un Ritratto, nel 1875 Una calle di Venezia, Le rondini e La cerca, nel 1876 Ragazza veneziana, I piccioni e La cieca, nel 1878 Colazione in due, quadro che viene comprato dalla Società Veneta Promotrice per 425 Lire con il ricavato della tassa d’ingresso dell’Esposizione della R. Accademia di Venezia. Nello stesso anno è tra i quindici pittori veneziani selezionati dall'Accademia veneziana per la partecipazione alla sezione di pittura italiana dell'Esposizione Universale di Parigi, dove espone I colombi di San Marco. Nel 1880 è eletto accademico d'onore presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e invia alla Mostra Nazionale di Torino l'acquerello Le rondini, opera che verrà esposta l’anno seguente anche alla Promotrice veneziana. E’ l’ultimo anno di collaborazione con la Società veneziana. Nel 1881 espone alla Nazionale milanese tre pitture ad olio Mercante diventagli, Alla predica e Mezza figura di fanciulla, e nel Portico Superiore un acquarello intitolato Popolana. Nel 1883 all’Esposizione Nazionale di Roma si fa notare con Gli amanti e l'acquerello Una calle veneziana, presenzia poi ancora alla Nazionale torinese del 1884. Nel 1887 è chiamato a far parte della Giuria di accettazione dell’Esposizione Nazionale Artistica veneziana dove espone Vita veneziana e l'acquerello Una calle. Nell ”Illustrazione Italiana”dei fratelli Treves viene descritto il suo quadro Venditrice di Ventagli che era stato esposto a Milano nel 1881 riconoscendogli il merito di essere “uno dei primi pittori della nuova scuola naturalista”. Nel 1889 consegue una menzione d'onore all’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1891 espone alla Mostra Triennale di Brera Lettere d'amore, Il molo di San Marco e Una fuga nel 1700 opera molto ammirata e segnalata per il Premio Principe Umberto, la stessa opera viene poi inviata all’Esposizione di Monaco di Baviera. Lo stesso quadro verrà ricordato e commentato anche in occasione della I Edizione della Biennale veneziana per essere stato “trattato piuttosto con intenzioni fantastiche e psicologiche che con ricerca di colorito storico”. Nel 1892 illustra il saggio scritto da Henry James” The Grand Canal” e nel 1895 partecipa alla prima edizione della Biennale veneziana dove presenta Aratura e Piazza San Marco. In questa circostanza Zezzos viene definito: “Fine acquarellista. Nelle sue opere porta di preferenza le note della modernità”. Sicuramente Zezzos riuscì meglio nell’acquerello come ci conferma Gino Piva nel suo testo sulle tecniche pittoriche dove scrive: ”Finalmente a Venezia e nel Veneto, ove Ippolito Caffi aveva adoperato l’acquerello per le sue vedute veneziane, lo trattarono Antonio e Silvio Rotta, Luigi Nono, A. Dall’Oca bianca e particolarmente Alessandro Zezzos che ha lasciato sapientissimi ritratti muliebri condotti con sapiente disinvoltura”. Nella successiva edizione del 1897 ottiene il premio del Municipio di Murano di 2300 Lire per il complesso delle opere esposte come Perplessità, un Ritratto, Popolana con bimbo al traghetto (schizzo) ed in particolare per Ragazza veneziana che viene acquistata dalla Cassa di Risparmio di Venezia e donata alla Galleria d'Arte Moderna. Nell’edizione della Biennale del 1901 partecipa con Raggio di sole e Testa di ragazza (acquerello). Dal 1904, dopo la morte della moglie, si sposta spesso all'estero: Londra, Vienna, Berlino e Parigi dove si ferma fino al 1910. Torna ad esporre in Italia, in occasione dell’Esposizione Internazionale romana del 1911, con Ritratto e gli acquerelli L'aratura e Fanciulli, e quindi alla Biennale di Venezia del 1912. Nel 1913 si trasferisce a Vittorio Veneto e l’anno seguente, mentre era in corso l’XI edizione della Biennale veneziana dove erano esposte Uscita dalla chiesa e Famiglia del 700 morirà all’età di sessantasei anni. Viene ricordato sia nella Mostra dei Trent'anni di vita veneziana presso la Biennale del 1932 con sette opere tra cui L’aratro, Riposo campestre e Ritratto di Mario de Maria, sia nella mostra commemorativa dei quarant'anni della Biennale del 1935. Una mostra retrospettiva gli viene dedicata al Castello Sforzesco di Milano nel 1937: in questa occasione la Galleria d'Arte Moderna milanese acquista l'olio su tela l'Attesa. Sue opere si conservano presso la Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro Ritratto di bambina, Popolane, Testa di contadina, Volto femminile, Ragazza, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma Calle di Venezia e Laguna di sera comprata nel 1892 per 3000 Lire, il Museo Civico di Rovereto due Studi di volti di ragazza, la Walker Art Gallery di Liverpool All'esterno di San Marco, 1876, il Museo del Cenedese a Vittorio Veneto. Grazie ad un lascito di Ugo Ojetti, la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze possiede invece due acquerelli con Ritratti di ignota, datati 1879. Diverse le Opere di Alessandro Zezzos battute nelle sale delle Case d’asta più importanti del mondo, soprattutto acquerelli. Meno frequenti i dipinti ad olio tra cui l’opera scelta per questo contributo intitolata Corteggiamento stimata 5.000-8.000 euro venduta sempre da Christie’s il 25 ottobre 2008 per 16.325 euro.