Bortoluzzi jr. Millo
Biografia: Il talento dell'artista padovano, scomparso da pochi anni, significa opere ariose, mai affastellate o dense, in cui ogni soggetto o oggetto ha il suo spazio dove prendere luce in una atmosfera intrisa di poesia, corposità e leggerezza,quasi e spesso liquida. E sullo sfondo i cieli del veneto con la loro luce o nuvole gravide o rossi del tramonto con l'immancabile barena ed il casone, tema a lui caro perchè appassionato di caccia in laguna. Ho conosciuto personalmente il pittore Millo Bortoluzzi nel suo studio, dopo la morte della moglie a cui era molto affezionato, in un momento di tristezza. Avevo bisogno di autenticare un suo dipinto la cui firma era sbiadita. Fu gentilissimo e mi regalò una bottiglia di vino con una etichetta stampata con un suo dipinto che conservo gelosamente. Immerso in questa atmosfera ottocentesca, un pò alla Hemingway, Millo amava la caccia in botte e la pesca e sognava i dipinti del nonno omonimo per il quale aveva una sfrenata ammirazione. Come anche per il rugby sport che aveva praticato da giovane. Quel giorno, con la sua bomboletta per l'asma e l'immancabile sigaretta, parlammo dei suoi colleghi Schiavinato, Mancini, Galuppo, della mancanza di cultura in città e della scarsa attenzione delle istituzioni per gli artisti locali, dell'Accademia Belle Arti di Venezia e delle avanguardie, di Antonio Ferro mio vicino di casa e a mano a mano si sentì sollevato dalla sua tristezza tanto da omaggiarmi della sovracitata bottiglia.