Barbisan Giovanni
Biografia: "Gli italiani non amano gli alberi: gli italiani rifiutano la campagna ricca di ombre e di pensieri nascosti, rifiutano l'armonia e la pace bucolica di un paesaggio virgiliano, che talora riappare da una remota antichità pastorale". Questo è una esternazione di uno dei più grandi incisori (e pittori) veneti del '900. Nato a Treviso, partecipò (fin da giovanissimo 22 anni) a tutte le Biennali Veneziane dal 1936 al 1966, a cinque quadriennali romane, espose all'estero in tutto il mondo (a Berlino, al Cairo, a Lisbona, ad Atene, Boston, Stoccolma, Lima, Wiesbaden, Tokio, Lugano, Bruxelles, Lubiana, Varsavia, Mosca solo per citare le maggiori). I primi paesaggi trevisani di Giovanni Barbisan mettono a fuoco l'immagine secondo l'intenzione dell'artista. Rappresentano spesso il profilo della città di Treviso con le sue mura e le sue torri, tra gli orti ed i filari dei vigneti vicini alla città, angoli di case con un effetto ottico singolare che fa avvicinare l'immagine pur soffusa. L'incisione è straordinaria: anche una lisca di pesce sembra una apparizione stregata, il tutto rigorosamente controluce e quasi in silenzio. Figlio d'arte (il padre Giovanni Antonio era specializzato nella decorazione di chiese in stile tiepolesco)elesse a Buen Retiro il paese di Orbetello in quella maremma che amava come una seconda fonte di ispirazione e dove morì all'improvviso nel 1988.