Morato Antonio
Biografia: In un ambiente chiuso ed ostile al rinnovamento, come è sempre stato quello padovano, fa scalpore il debutto di Morato insieme ad una settantina di artisti padovani ed altri forestieri come Prampolini, Spazzapan, Depero, Novati, Dalla Zorza, Minassian, Milesi, Springolo, Farina e Pigato alla prima Esposizione dell'Arte delle Tre Venezie, in cui Padova apre le porte della Sala della Ragione per una delle prime Esposizioni dell' Arte Moderna (Biennale a Parte) del Veneto. Antonio Morato, pur essendo abbastanza avverso a muoversi da Padova come facevano tutti i suoi colleghi dell'epoca, sarà assolutamente documentato sulle tendenze della pittura europea dell'epoca anche per le sue frequentazioni, in loco, dell'ambiente dell'avanguardia artistica che, in una città che pur rimane legata alla cultura ed all'arte rinascimentale, vede fiorire Gallerie come quella di Alfredo Bordin “Al Centesimo” in Via Zabarella già nel 1933 , oppure del “Cavallino” del 1940 e successivamente della Galleria “ La Chiocciola” che ospiteranno mostre di assoluta avanguardia per l'epoca. Tra il 1934 ed il 1935 esegue per la Camera di Commercio due grandi tele nella sala di rappresentanza una a soggetto “ L'Agricoltura ed il Commercio” e l'altra “l'Industria ed i Trasporti” e quattro tele minori rappresentanti” Le Quattro Stagioni”. Nel contempo Morato lavora ad altri importanti affreschi a Bolzano , Brunico, Padova,Venezia e Roma.La grande lezione di Picasso ed il neo cubismo, l'innovazione di Arturo Martini saranno il leit-motiv dell'evoluzione della pittura di Morato che si distaccherà un po' alla volta dalla ricerca del perfezionismo mantegnanesco e dai caldi e nebbiosi paesaggi urbani con portici tra il 1930 ed il 1940, fino alla scomposizione delle figure degli ultimi anni della sua vita. “Gli artisti sanno captare quello che circola nell'aria, come gli uccelli presentono il temporale. Siamo degli animali con gli occhiali, dotati di una ricettività istintiva” (Antonio Morato). Suoi gli affreschi per la “Sala delle studentesse al Palazzo del Bo di Padova”, per “L'Abside della Chiesa della Sacra Famiglia del 1940” e la “Via Crucis” della stessa chiesa a Padova del 1939 .