Pagan Luigi
Biografia: Nato da una famiglia di pescatori, in un primo '900 che a Chioggia significava ancora miseria ed arretratezza culturale, spicca fin da giovane per la sua sensibilità pittorica e per un carattere ribelle. Rimasto orfano del padre,caduto in guerra da eroe sul Piave, per tutta la vita si sentirà in credito con le istituzioni per la grave perdita e nel contempo potrà seguire regolari ed accurati studi in un collegio per orfani di guerra dove verranno assecondate le sue inclinazioni artistiche. Per tutta la sua esistenza dunque dipingerà la sua gente, scene di pescatori e di cortili con rapide pennellate fervide di cromatismo e di commovente poesia. A 17 anni scappò da casa per andarsene a Torino dove farà l'operaio, l'impiegato e il decoratore di scenografie per il teatro al fine di pagarsi un maestro di pittura e quando si sente in grado di esprimere e tirar fuori quello che aveva dentro, la nostalgia del suo mare e della sua gente lo riporta a Chioggia, dove continuerà comunque a studiare pittura recandosi all'Accademi delle Belle Arti di Venezia. Ben presto i suoi meriti artistici verranno riconosciuti dai luminari dell'epoca e parliamo di Milesi, Bazzaro , Pavan, Brombo e Galimberti che lo incoraggiano ed accolgono tributandogli anche dei premi a mostre e concorsi. Con Brombo e Galimberti stringerà una amicizia profonda ed una proficua collaborazione. Nel 1936 inizierà ad esporre alla "Bevilaqua La Masa"; lo stesso nel 1937, anno in cui espose anche a Cavarzere, Bologna, Venezia Cà Pesaro e più volte nella sua Chioggia. Intervistato sul motivo per cui non avesse aderito ai vari movimenti dell'epoca ed in particolare al futurismo (anche se va detto di una sua infatuazione per il divisionismo che durò giusto il tempo di apprenderlo) rispose : "Io cerco di essere onesto. Rifuggo dalle acrobazie pittoriche e seguo l'impulso del mio spirito col proposito di dare al popolo da cui provengo un pò di luce e bellezza." Dal 1950 al settanta raccoglie successo e notorietà. Negli anni settanta a seguito di incomprensioni ,delusioni ed amarezze espone a Padova una serie di disegni ed oli graffianti dove esprime tutta la sua rabbia e provocazione nei confronti dei politici ladri ed arraffoni (in qualche modo un precursore dei movimenti di qualche decennio dopo), dei vicini di casa, dei critici ignoranti dando un nome a tutta questa mostra : "Il delitto vigliacco" dove prevarrà una pittura gravida di simbolismi spesso non facili da decifrare ma ugualmente importante per la produzione artistica di Pagan. Bozzetti ed oli in cui scompare il forte cromatismo per lasciar posto ad una pittura incolore e tormentata un pò alla Goya che pochi conoscono preferendo di gran lunga le colorate scene di vita tra laguna e terraferma che hanno contraddistinto quasi tutta la sua produzione.