Biografia di Rosa Agostino (Tino)

Rosa Agostino (Tino)

Biografia: Tino Rosa nasce nel 1906 a Città del Capo (Sud Africa). Trasferitosi in Italia, frequenta le Accademie di Belle Arti di Venezia e Firenze, dove segue le lezioni di pittura di Felice Carena. Il suo esordio avviene a Padova appena ventenne nell'ambito delle quarta Eposizione d'Arte delle Tre Venezie (con l'olio Per il pane quotidiano). Nel 1927 partecipa alla stessa rassegna e alla Mostra d'Arte Pura a Palazzo Roncalli di Rovigo. Negli anni trenta espone in numerose mostre: alla XXII Esposizione dell'Opera Bevilacqua al Lido di Venezia nel '31 (dove torna negli anni '32, '33, '34 e '37) e alla Terza Mostra d'Arte Triveneta nel '32; partecipa alla Mostra del Sindacato Provinciale di Belle Arti nel '33 e '35 (in quest'ultima espone un'opera dipinta sul recto con Sodati in licenza, sul verso con Il Chiostro pensile di Praglia ora al Museo civico di Padova) e alla Mostra Sidacale d'Arte organizzata nel '35 ad Abano Terme (Padova). Rosa è presente a due edizioni della Biennale di Venezia ('36 e '38) e alla Mostra Sindacale degli Artisti Veneti del '39 a Padova. Espone anche alla mostra celebrativa del ventennale del primo conflitto mondiale che si svolge a Padova nel '38. Rosa elabora uno stile personale neoprimitivista con accenti popolari, una pittura basata sulla vivacità dei cromatismi e sui contrasti chiaroscurali, impostata su solide composizioni. Nel '39 dipinge quattro ritratti di rettori nell'ambito del progetto decorativo del Palazzo del Bo promosso da Carlo Anti, rettore dell'Università di Padova. Nel '43 espone alla "Mostra degli Artisti Veneti" alla Galleria Le Tre Venezie di Padova. Gli anni quaranta lo vedono partecipe del dibattito culturale patavino: entra nella "Congrega del Coccodrillo", un gruppo di artisti che si riuniscono nel caffè omonimo del centro storico e nel '47 costituice il gruppo "Il Bastione" insieme a Fasan, Grossato, Pendini e Sartori. Espone alla Triveneta nelle edizioni del '51 e '55, ma nel '57 rifiuta di parteciparvi per la protesta legata al passaggio in secondo piano della rassegna a favore della Biennale Internazionale del Bronzetto. Rosa è presente nel '61 alla XIV Biennale d'Arte Triveneta con tre dipinti (vi torna nel '65 fuori concorso). Muore a Padova nell'85.