Pendini Fulvio
Biografia: Fulvio Pendini trascorre la sua infanzia respirando gli odori delle essenze dei colori del padre pittore e fin da piccolo cominciò a riempire quaderni di disegni e colori. Diplomatosi al Selvatico frequentò poi per qualche anno i corsi all'Accademia di Venezia senza finirla. Dopo il servizio militare nel 1934 sposa Cesarina Bressan che sarà sua compagna per tutta la vita. Richiamato per la seconda guerra mondiale lasciò la famiglia in una situazione economica non certo agiata, tanto che al ritorno dovette accettare molteplici lavori, ma senza discostarsi dall'ambito del disegno e della pittura che lui amava, tra i quali uno della sovrintendenza che gli chiedeva di disegnare le case sinistrate per la ricostruzione post bellica. Decorò il Padiglione della fiera Campionaria dedicato alla grande guerra che fu visitato dal re e fu sempre più impegnato nella decorazione di chiese ed edifici pubblici. Fu così che conobbe Cesare Laurenti, Gino severini e Giò Ponti; questi ultimi due erano gli artefici di un rinnovamento al quale Pendini aderì con entusiasmo. Il suo entusiasmo per la pittura lo portava ad alzarsi di notte ed a prendere i pennelli in mano (quante lune nei suoi quadri) assecondato dalla pazienza della moglie che lo lasciava fare.Nel 1946 fondò il circolo "il coccodrillo" che prese nome da un bar di piazza Cavour e che fu ritrovo di molti artisti padovani. Raggiunta una certa celebrità ebbe molte commissioni dagli uffici pubblici. Suo un grande affresco in questura, uno in prefettura, all'università nel sottoportico ed all'interno, in Galleria santa Lucia oltre a vari Palazzi padovani, alla Banca Antoniana, alla chiesa del Carmine (lunette) della Guizza (vetri piombati) del Caffè Pedrocchi (affreschi sulle loggette).