Biografia di Massagrande Matteo

Massagrande Matteo

Biografia: Matteo Massagrande Profondo conoscitore della storia dell’arte contemporanea, ma anche di quella antica (tecniche di pittura, di incisione e arte del restauro), Matteo Massagrande è nato nel 1959 a Padova, dove vive con la moglie e il figlio e dove svolge l’attività di pittore e incisore dividendosi tra lo studio padovano e quello di Hajòs (Ungheria). Dai suoi frequenti viaggi in Europa e nel mondo sono nati e continuano a nascere cicli pittorici e grandi composizioni, che fin dal 1973 (con la sua prima mostra, a Treviso) hanno dato luogo a oltre cento personali in Italia e all’estero, più collettive e concorsi. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private. Prima di approdare al Museo al Santo di Padova con questa importante personale dopo dodici anni di assenza espositiva dalla città, Massagrande ha ottenuto molti premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale Città di Pordenone 1980, il Premio Rizzoli per la grafica 1982, il Premio Burano di pittura 1986, il Premio Under 35 alla Terza Biennale d’Arte Sacra di Venezia 1987. Tra le mostre personali in sedi pubbliche, nel 1992 quella alla Fondazione Ghirardi a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (catalogo a cura di Giorgio Segato); nel 1995 a Palazzo Crepadona di Belluno con Opere 1974-1994 (catalogo a cura di Paolo Rizzi) e nel 1996 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano con Opere 1986-1996 (catalogo a cura di Marco Goldin). Nel 1995 il Museo Civico di Padova gli ha dedicato una mostra antologica nell’oratorio di San Rocco, Incisioni 1974-1994, (catalogo a cura di Giorgio Segato). Nel 1997 a Casa dei Carraresi, Treviso, Opere su carta, (catalogo a cura di Marco Goldin). Nel 1997 ha esposto alle Civiche Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara (catalogo a cura di Franceso Loperfido). Nel 1998 di nuovo in Casa dei Carraresi, Treviso con Incisioni 1974-1998 (catalogo con testi di Enzo Siciliano, a cura di Marco Goldin) e nel 1999 al Museo delle Mura di Borgotaro (Pr). Parallela a quella pittorica si è sviluppata l’attività grafica iniziata nel 1974 e che recentemente ha portato alcune sue incisioni a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze. Come artista grafico partecipa a numerose collettive di prestigio: nel 1984 alla Collezione grafica della Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; nel 1998 a Incisori trevigiani del Novecento a Palazzo Sarcinelli, Conegliano; nel 1992 al Gabinetto delle Stampe dell’Accademia di Scienze e d’Arte di Zagabria, nel 1993 alla Prima Biennale dell’incisione Romeo Musa e al Repertorio degli incisori italiani al Gabinetto delle Stampe Antiche e moderne, Bagnacavallo (Ra). La sua attività di illustratore: nel 1989 ha illustrato il libro Passato prossimo, edito dal Rotary Club International; nel 1991 la raccolta Ne Tisini con poesie di Giorgio Segato, edito da Biscupic, Zagabria; nel 1993 il racconto Cercando Sisol di Ermanno Olmi; nel 1998 il racconto di Fulvio Tomizza Le stelle di Natale. Rifiutando tutti gli “ismi” e le mode del tempo, Matteo Massagrande ama definirsi fedele ad una personale visione pittorica nobile. Il suo linguaggio è una sintesi colta tra la grande storia e le più moderne ricerche figurative. Gli incontri più significativi Strada facendo nel suo trentennale cammino di artista, ha incontrato alcuni protagonisti dell’arte e della cultura del nostro tempo, da alcuni dei quali ha tratto utili insegnamenti. Sono scrittori come Alberto Moravia, Giorgio Saviane, Giuseppe Berto e Fulvio Tomizza; registi come Ermanno Olmi e Giulio Bosetti; attori come Marcello Mastroianni; poeti come Paolo Ruffilli e Mario Stefani; il tenore e pittore Mario del Monaco; lo sceneggiatore Rodolfo Sonego. E naturalmente molti artisti, tra cui: Giorgio de Chirico, Virgilio Guidi, Tono Zancanaro, Riccardo Licata, Augusto Murer, Nino Springolo, Orfeo Tamburi, Gina Roma, Giovanni Barbisan, Guido Cadorin, Luigi Tito, Giuseppe Marchiori, Guido Perocco, Bruno Saetti e Carlo Ludovico Ragghianti; gli incisori Lino Bianchi Bariviera e Valeria Vecchia. CRONOLOGIA D’ARTISTA 1973 Inizia a esporre in una collettiva di pittori locali a Treviso. Conosce Nino Springolo, Gina Roma e il tenore e pittore Mario del Monaco con cui spesso discute di tecniche pittoriche. 1974 Primo incontro con Giovanni Barbisan da cui apprende le tecniche dell’incisione e con cui instaura una profonda amicizia destinata a durare negli anni. 1975 A Venezia conosce il pittore Luigi Tito che lo invita alla Scuola Libera del Nudo dell’Istituto d’Arte: incontro fondamentale, che gli trasmette l’importanza della materia nell’opera pittorica. 1976 Conosce Guido Cadorin che, vedendo le sue prime opere, decide fin dal primo incontro di fargli da insegnante. La prima lezione è una prova di umiltà nei confronti dell’arte: il maestro gli insegna a fare la punta alla matita. I successivi incontri affrontano le più sofisticate tecniche della tempera all’uovo quattrocentesca, che ancora oggi fanno parte del patrimonio tecnico di Massagrande. Nel 1976 partecipa per la prima volta allo storico Premio Burano di Pittura, dove conosce Giuseppe Marchiori, Guido Perocco e Carlo Ludovico Ragghianti. 1977 Conosce Giorgio de Chirico che lo definisce “faccia da pittore”. Si fa promettere da Massagrande di rimanere sempre fedele alla grande pittura e lo incoraggia a proseguire nello sviluppo delle grandi tecniche pittoriche. 1978 Frequenta Virgilio Guidi, Tono Zancanaro, Augusto Murer, Alberto Moravia, Giuseppe Berto, Paolo Ruffilli, Mario Stefani, Bruno Saetti. 1979 Frequenti viaggi di studio a Parigi. 1980 A Roma conosce Lino Bianchi Bariviera e Valeria Vecchia, da cui apprende molte tecniche di incisione e la libertà espressiva del segno grafico. Ottiene il Premio Internazionale Città di Pordenone. 1981 Conosce Ermanno Olmi che lo induce a riflettere sull’importanza della sobrietà dell’espressione artistica. 1982 Abbandona definitivamente il lavoro del restauro, al quale si dedica fin dal 1977. Ottiene il Premio Rizzoli per la grafica. 1983 Stringe amicizia con Rodolfo Sonego. 1984 Conosce Riccardo Licata. 1985 A Parigi frequenta Orfeo Tamburi da cui impara ad amare la visione delle città, senza cadere nella ripetitività. Conosce l’editrice Franca May e Valerio Adami. 1986 Realizza un grande ciclo di affreschi e dipinti in un palazzo storico nel cuore di Londra. Ottiene il prestigioso Premio Burano di pittura. 1987 Compie diversi viaggi di studio a New York e Washington, in Belgio, Olanda e Germania. Ottiene il Premio Under 35 alla Terza Biennale d’Arte Sacra di Venezia. 1989 Ha l’opportunità di salire sui pontili della Cappella Sistina durante i restauri agli affreschi della volta. Illustra il libro Passato prossimo, edito dal Rotary Club International. 1990 Visita la storica mostra di Velàzquez al Prado di Madrid e riprende gli studi sulla materia. 1991 Realizza una pala per la chiesa di Consandolo (Fe). Illustra la raccolta Ne Tisini con poesie di Giorgio Segato, edito da Biscupic, Zagabria. 1993 Sposa Angela. Illustra il racconto Cercando Sisol di Ermanno Olmi. 1994 Viene pubblicata una monografia con la quale si chiude simbolicamente il periodo della pittura giovanile. Inizia a frequentare annualmente Hajòsi Alkotòtàbor, il Campus Internazionale d’Arte di Hajòs (Ungheria) dove, oltre a dipingere insieme ad affermati artisti dei paesi dell’Est, insegna a giovani studenti di diverse Accademie d’Arte. 1995 Inizia la collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto diretto da Giulio Bosetti per il quale realizza i dipinti delle affiche che promuovono gli spettacoli teatrali. Tra questi, il più amato da Massagrande è Le ultime lune con Marcello Mastroianni, artista a cui è legato da amicizia fin dal 1982. 1996 Iniziano i lavori di restauro dello studio in Ungheria. 1997 Realizza la pala dell’altare maggiore della chiesa di S. Ignazio di Loyola a Padova. 1998 Conclude il lavoro di restauro dello studio ungherese. Illustra il racconto di Fulvio Tomizza Le stelle di Natale. 1999 Nasce il figlio Zaccaria Rodrigo. 2001 Realizza una pala per la chiesa di San Bartolomeo a Mestrino. 2002 Inizia a elaborare nuove tecniche, conduce studi approfonditi sulla materia e sulla luce, caratteristiche inconfondibili della sua pittura.