Giuliani Giovanni
Biografia: Nel 1911 comincia a frequentare l'Accademia delle Belle Arti della sua città seguendo i corsi di Ettore Tito per la pittura e la Scuola Libera di Incisione retta da Emanuele Brugnoli. Già nel 1913 partecipa ad una mostra organizzata dalla Famiglia Artistica in Milano. La sua attività di studio ed artistica si interrompe per lo scoppio della prima guerra mondiale alla quale partecipa come fante sul fronte del Carso e di quegli anni rimane un'incisione "Strada mascherata" realizzata nel 1917 e raffigurante una strada di Selz, sobborgo di Monfalcone. Finita la guerra si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Venezia, consolida la conoscenza delle tecniche incisorie e partecipa a varie mostre anche a fianco di importanti incisori che in quegli anni operano a Venezia quali Mauroner, Balsamo Stella e Disertori. Le sue capacità trovano un importante riconoscimento quando Emanuele Brugnoli, nel 1932, nel momento di lasciare la cattedra di Incisione presso l'Accademia delle Belle Arti, lo indica come suo successore. Da qui inizierà per il Giuliani un impegno per quasi un trentennio, fino al 1958, durante il quale formerà una folta serie di artisti tra i quali Giovanni Barbisan, Virgilio Tramontin, Cesco Magnolato, Mario Guadagnino e molti altri. Nel frattempo continua la sua attività artistica - parteciperà a 6 edizioni della Biennale d'Arte Internazionale di Venezia nel 1920, 1924, 1936, 1938,1948 e 1950 - con molte mostre in Italia ed all'estero. Nei primi anni '50, insieme a Virgilio Tramontin, Remo Wolf, Tranquillo Marangoni e Giorgio Trentin, fonda l'Associazione degli Incisori Veneti, nucleo significativo di artisti che contribuisce, con l'organizzazione di esposizioni in Italia ed all'estero, al rilancio dell'arte grafica. Gran parte della sua opera consiste in incisioni all'acquaforte (la sua tecnica preferita), ma si è cimentato anche con la xilografia, oltre che produrre olii ed acquerelli. Si spegne alla soglia dei 72 anni per le conseguenze di problemi polmonari, probabilmente aggravati dalla nocività dei prodotti utilizzati nell'attività di incisione oltre che dall'abitudine al fumo. Sue opere sono presenti in vari musei italiani ed anche esteri.